Quanti di voi ricordano Experimenta? Per più di 20 anni, dal 1985 al 2006, è stato un appuntamento fisso delle estati torinesi.
La rivista Torino Storia la celebra nel suo numero 49 del mese di maggio 2020.
Ed è proprio a Radio Flash che iniziò una rivoluzione chiamata “Experimenta- fenomeni dal mondo della scienza e della tecnologia”. A guidare l'Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte era Giovanni Ferrero che in quegli anni promuoveva il Castello di Rivoli dedicato all'arte contemporanea da un lato, e una serie di iniziative a contenuto scientifico, come l'ISI (Institute for Scientific Interchange con Regge Presidente) nell'appena ristrutturata Villa Gualino sulla prima collina torinese.
E fu proprio a Villa Gualino che Experimenta trovò la sua sede e uno dei suoi ingredienti più caratterizzanti in quel parco voluto da grande Riccardo Gualino, industriale, collezionista d’arte, mecenate della Torino dell’inizio del secolo scorso.
Si vivevano tempi di grandi aperture e sperimentazioni e di una certa disponibilità di finanziamenti. Tullio Regge, da poco rientrato da Princeton, aveva portato con se in dote quella capacità di comunicazione con il grande pubblico che aveva reso possibile grandi conferenze.
Contemporaneamente nell’estate del 1984 Luciano Casadei il boss della radio mandava Pino Zappalà a San Francisco a vedere l’Exploratorium, un centro della scienza fondato da Frank Oppenheimer che lo accolse e gli consegnò un libro di “ricette” per costruire le installazioni della prima Experimenta.
La mostra aprì il 19 maggio e s’impose come un evento di straordinario successo che aprì la strada in Italia e in Europa al nuovo modo di parlare dei fenomeni scientifici capovolgendo i canoni espositivi, si passò da “vietato toccare” tipico nell’esperienza di visita museale, alle istruzioni per lasciarsi coinvolgere nelle esperienze interattive. Da allora in poi la scienza venne percepita dal grande pubblico come accessibile e affascinate. Se ne accorsero anche i francesi che stavano preparando la Città della Scienza de La Villette a Parigi (che aprì nel 1986, un anno) dopo che i progettisti visitarono Experimenta. Tutto questo accadde anche grazie a Riccardo Gualino, Frank Oppenheimer e Tullio Regge che la ispirarono da diversi punti di vista ed epoche.
Dal 1985 al 2006 – Experimenta - fu visitata da oltre due milioni di persone
La macchina "drizzacapelli", un divertente exhibit usato nell’edizione 2003, grazie all’utilizzo dell’energia elettrostatica, fa fluttuare magicamente i capelli nell’aria!
Quello che vedi è spesso influenzato da ciò che ti aspetti di vedere.
Grazie ad un gioco di specchi siamo riusciti ad ingannare cervello e sistema motorio!
Una centrifuga di 5 metri di diametro ruotando crea una forza centrifuga sufficiente a staccare i piedi dal pavimento e rimanere inchiodati alle pareti.
Una bicicletta sospesa su un filo a 6 metri di altezza vi permette di pedalare per 25 metri in bilico su di un cavo d’acciaio.
La stabilità della bicicletta è assicurata dal fatto che il centro di gravità si trova al di sotto del cavo. Per costruire una bicicletta sul filo che sia stabile, nulla è lasciato al caso: occorre infatti calcolare il punto geometrico in cui si può immaginare concentrata tutta la sua massa. Questo è il centro di gravità, o baricentro, e deve trovarsi al di sotto del cavo. Ogni oggetto o macchinario costruito dall’uomo, per essere funzionale, deve avere un suo “equilibrio”. Pensate a un motore composto da diverse parti, alcune in movimento, che devono funzionare insieme senza intralciarsi...
Anche la macchina-uomo ha inventato una tecnologia funzionale all’equilibrio, che dipende in parte rilevante dalla componente vestibolare del nostro orecchio interno, dove agiscono i tre canali semicircolari - che danno informazioni sulla posizione della testa nello spazio - e il sistema otolitico, che dà informazioni sulla gravità e sull’accelerazione lineare del corpo in senso orizzontale (avanti-indietro, come nell’accelerazione in auto) e verticale (alto-basso, come in ascensore). Queste informazioni sono trasmesse al cervello e intervengono nei complessi meccanismi di esecuzione dei movimenti volontari. Andare in bicicletta senza perdere l’equilibrio è quindi un’azione complessa, che abbiamo dovuto apprendere integrando le informazioni sensoriali e le prestazioni motorie: un leggero spostamento del sistema bicicletta-ciclista a destra viene compensato con lo spostamento (automatico) del centro di gravità a sinistra.
Progettazione: Ing. Giuliano Fussotto
Realizzazione: Eventi di Tasco - Torino
Quanti di voi ricordano Experimenta? Per più di 20 anni, dal 1985 al 2006, è stato un appuntamento fisso delle estati torinesi.
La rivista Torino Storia la celebra nel suo numero 49 del mese di maggio 2020.